Scegliere il box doccia giusto non è facile: non si tratta unicamente di una questione di gusto, ma deve essere una scelta calibrata, che assicura funzionalità, comfort e armonia all’interno del bagno.
Oggi la doccia è uno spazio da vivere a tutti gli effetti, non più solo una soluzione pratica e veloce per la quotidianità, ma un angolo dedicato al benessere, un rituale di relax paragonabile a quello offerto da una vasca da bagno. Proprio per questo merita attenzione, una progettazione mirata e cura nei dettagli.
Una scelta affrettata o poco adatta può portare a inconvenienti, come la difficoltà di pulizia del box doccia, un’apertura scomoda o peggio un box doccia che “stona” stilisticamente con il resto dell’arredo. Al contrario, trovare la cabina doccia adatta alle proprie esigenze – di spazio, stile e utilizzo – permette di creare un ambiente bagno funzionale e accogliente, all’interno di qualsiasi spazio a disposizione.
In questa breve guida su come scegliere il box doccia, analizziamo tutti gli aspetti da valutare in fase d’acquisto: dalle tipologie di box disponibili alle soluzioni di apertura, dalle caratteristiche tecniche fino all’estetica e all’integrazione con l’arredo bagno, per aiutarti a fare una scelta duratura e davvero su misura per te.
Quando si parla di box doccia, il primo aspetto da considerare è la tipologia. Ogni configurazione ha caratteristiche specifiche, e conoscerle aiuta a individuare la soluzione più adatta al proprio spazio. La linea Aks Arcom propone una gamma completa di soluzioni, progettate con flessibilità per adattarsi a diversi contesti, stili e necessità d’uso.
I box doccia angolari, ad esempio, sono tra i modelli più versatili: si installano tra due pareti adiacenti e consentono di sfruttare in modo ottimale l’angolo del bagno, anche in ambienti dalle dimensioni contenute. Se invece lo spazio disponibile è delimitato su tre lati, può essere utile valutare una cabina doccia in nicchia: una scelta intelligente per ambienti stretti o dalla geometria irregolare, che mantiene comunque una buona pulizia estetica.
Sempre più richiesti per lo stile moderno che esprimono, sono invece i box doccia walk-in che si distinguono per l’assenza di porte. Composti da una o più pareti in vetro, offrono un accesso libero, facilitato e immediato. Il loro design essenziale valorizza l’ambiente, creando un senso di apertura e leggerezza. Possono essere progettati anche in configurazione passante, diventando parte integrante di una zona doccia più ampia e funzionale e sfruttando la metratura di stanze lunghe e strette.
Uno degli aspetti più rilevanti nella scelta del box doccia riguarda il sistema di apertura. Ogni meccanismo di apertura del box doccia comporta dei vantaggi funzionali, che incidono su praticità, manutenzione e ottimizzazione dello spazio.
Vediamo do seguito, alcuni esempi di aperture più nel dettaglio.
L’apertura scorrevole, ad esempio, è perfetta se lo spazio è limitato. Il movimento su binari consente di evitare ingombri verso l’esterno, facilitando l’inserimento del box doccia anche in bagni stretti. I modelli Arcom, offrono anche sistemi di sganciamento rapido delle ante scorrevoli, per agevolare la pulizia della doccia oppure sono dotati di meccanismi magnetici e di guarnizioni ermetiche che permettono una chiusura altamente sicura che evita le fuoriuscite d’acqua.
Più tradizionale e di grande impatto estetico è l’apertura battente: la porta si apre verso l’esterno garantendo comunque una tenuta eccellente dell’acqua. Tuttavia, l’elemento da tenere in considerazione in fase di progettazione è che richiede una porzione di spazio libero davanti al box, ovvero l’ingombro della porta o delle porte se l’apertura è a doppia anta.
Esistono poi soluzioni “ibride” e intelligenti, come il sistema pivot, per cui la porta ruota su perni permettendo l’apertura sia verso l’interno che verso l’esterno. Estremamente versatile, è un sistema adatto anche in ambienti di dimensioni contenute.
Si può optare anche per l’apertura a saloon, con ante che si muovono liberamente in entrambe le direzioni: una scelta dinamica e funzionale, che riduce il (fastidioso) rischio di gocciolamento sul pavimento quando si esce dalla doccia.
Per bagni molto piccoli o con rientranze particolari, il sistema a soffietto rappresenta invece una soluzione salvaspazio efficace: l’anta si piega su sé stessa con un movimento fluido e leggero, permettendo un accesso comodo anche in situazioni strutturali “critiche”.
Infine l’opzione box doccia walk-in, privo di qualsiasi tipo di apertura, è il modello che rappresenta al meglio il minimalismo moderno. Oltre a semplificare l’entrata in doccia, si integra con naturalezza nei bagni contemporanei grazie proprio alla pulizia delle linee e all’assenza di meccanismi visibili, eccezione fatta per elementi tecnici discreti come, ad esempio, può essere il braccetto di sostegno del vetro.
La doccia walk-in è spesso adottata e molto apprezzata anche in ambienti come spa, centri benessere o hotel di design, dove si privilegia un’estetica essenziale per favorire una sensazione di apertura e continuità visiva tra gli spazi.
In caso di configurazioni compatte, può essere utile installare un’aletta fissa: si tratta di un elemento in vetro che si applica lateralmente per limitare la fuoriuscita d’acqua, mantenendo intatta la sensazione di apertura tipica del walk-in. Un accorgimento tecnico utile a migliorare la funzionalità senza compromettere l’estetica.
Tra le domande che vengono poste nella scelta del box doccia, una delle più ricorrenti riguarda il tipo di apertura, nello specifico il dilemma è: meglio doccia scorrevole o battente? Vi rassicuriamo subito sul fatto che non esiste una risposta valida in assoluto, perché la scelta dipende da vari fattori, come la configurazione dello spazio, le preferenze d’uso, e naturalmente, dal gusto personale.
Per aiutarvi nella scelta possiamo dirvi che, ad esempio, il sistema scorrevole è ideale quando l’ambiente bagno presenta dei vincoli dimensionali o quando si desidera una soluzione pulita, senza ante che si aprono verso l’esterno. Le guide moderne garantiscono uno scorrimento fluido e silenzioso, con meccanismi progettati per agevolare anche la pulizia quotidiana grazie allo sgancio delle ante.
L’apertura battente, invece, è ideale in spazi più ampi, dove si può contare su una zona di passaggio libera. È un’apertura di stampo più tradizionale, spesso associata a un’estetica elegante e lineare. Anche dal punto di vista della tenuta all’acqua, questo tipo di apertura garantisce buone prestazioni, soprattutto nei modelli di fascia alta.
Oltre allo spazio disponibile nella stanza, nella scelta delle aperture, andrebbero valutati anche altri aspetti di carattere più pratico, tipo: la frequenza d’uso, la presenza di persone con mobilità ridotta, l’eventuale necessità di facilitare la pulizia interna del vetro. Senza dimenticare lo stile dell’ambiente: un bagno dal design moderno potrebbe valorizzare meglio una porta scorrevole, mentre un contesto più classico potrebbe trarre beneficio dalla solidità visiva di un’anta battente.
Dopo aver esplorato le diverse tipologie di apertura, è utile tornare a considerare alcuni aspetti tecnici e strutturali che incidono in modo decisivo sulla qualità complessiva di una cabina doccia. Quando ci si trova davanti a un’ampia varietà di modelli, l’estetica può sembrare l’unico criterio di scelta. In realtà, sono proprio i dettagli tecnici a fare la differenza nella quotidianità.
Uno su tutti: il vetro. Il suo spessore è un elemento da non sottovalutare. Le collezioni AKS di Arcom propongono varianti da 6 mm (come nelle serie S6 e A6) fino agli 8 mm della linea S8, che propone vetri per la doccia più resistenti e con una presenza visiva più decisa. È una questione di sicurezza ma anche di stabilità.
Un altro aspetto importante legato ai cristalli della doccia è il trattamento del vetro.
Oggi è sempre più comune trovare superfici vetrate trattate con tecnologie anticalcare o easy clean, che rendono la pulizia del vetro più semplice e rallentano il deposito di calcare e sapone (nemici assoluti ad ogni fine doccia). Una soluzione concreta per chi cerca qualcosa che non sia solo bello da vedere, ma anche pratico da mantenere nel tempo.
Per chi desidera approfondire gli aspetti legati alla pulizia del box doccia abbiamo dedicato un articolo.
Altri aspetti tecnici sono le guarnizioni e i sistemi di chiusura, i grandi “invisibili” della doccia. Dettagli che spesso si notano solo quando non funzionano come dovrebbero. Un buon box doccia deve garantire una chiusura ermetica per evitare gocciolamenti o infiltrazioni d’acqua. Inoltre, in Arcom, alcuni modelli box doccia, grazie alla precisione dei sistemi di assemblaggio, sono progettati per installazioni sia su piatti doccia che a filo pavimento. Una flessibilità progettuale che consente di personalizzare al massimo la propria esperienza d’uso, senza compromessi tecnici.
Infine, ci sono i profili del box doccia, veri e propri elementi caratterizzanti che contribuiscono a definire sia lo stile del prodotto sia la resistenza nel tempo. Possono essere realizzati in alluminio, acciaio o proposti in finiture speciali, per rispondere a diverse esigenze estetiche. Le collezioni Arcom, ad esempio, offrono un’ampia varietà di finiture, ideali per coordinare il box doccia con l’arredo bagno.
Se guardiamo alla doccia non solo come un elemento funzionale all’interno dell’ambiente bagno, ma anche una funzione estetica non possiamo non parlare di personalizzazione. Alcune componenti della doccia, come appunto i profili, possono far entrare questo spazio in perfetta armonia con lo stile dell’arredo bagno. Ed è proprio su questo principio che si basano le proposte Arcom, che offre un’ampia scelta di colori e finiture per la personalizzazione.
Di seguito, vi lasciamo quattro idee di abbinamento per trovare ispirazione e dare coerenza all’intero progetto bagno.
Il nero è il colore ideale per sottolineare il volume degli arredi e degli accessori, anche nella stanza da bagno. I profili neri della doccia, ad esempio, incorniciano la trasparenza dei vetri e la mettono in risalto.
Non solo: in questa soluzione i profili dialogano con la rubinetteria e, abbinati ad un arredo bagno colorato, creano un effetto visivo molto interessante. Dettagli di un design minimal ma di grande impatto. Un contrasto cromatico che propone una soluzione perfetta per un bagno dal carattere grafico e deciso.
Le gradazioni del grigio sono ideali per chi desidera uno stile moderno dalle tendenze industrial. Nella foto della composizione che segue, i profili grigi della doccia richiamano i toni della finitura ecomalta, che caratterizza gli arredi con la sua matericità. I profili della doccia e l’arredo bagno entrano in perfetta sintonia cromatica anche con il piatto doccia grigio.
Un tocco gold è quello che ci vuole per impreziosire un bagno dalle linee classiche e infondere un’atmosfera di pura eleganza nell’ambiente.
Di seguito, un esempio.
I profili dorati e minimal della doccia si abbinano elegantemente con le tonalità calde delle venature dell’arredo bagno in Noce e con la rubinetteria dorata del lavabo. Dettagli che illuminano di pura eleganza la stanza da bagno.
Il bronzo è una tonalità che trova spazio sia in un bagno dal gusto classico, sia in uno stile più moderno. In questo caso il match è con un arredo bagno che si esprime attraverso venature e tonalità calde.
La doccia diventa protagonista del bagno, affascina con i suoi toni bronzo e crea uno spazio relax glamour che non passa inosservato.
Il bianco è un colore che non passa mai di moda e domina la scena nell’arredo bagno con il suo stile essenziale e luminoso, che trasmette una sensazione di ordine, igiene e ampiezza. Un trend che non riguarda solo i mobili o i sanitari, ma anche i dettagli del box doccia, come appunto i profili.
Scegliere profili in finitura bianca permette di creare un vero e proprio “effetto total white”, particolarmente apprezzato nei bagni moderni e in ambienti con molta luce naturale, come un bagno dallo stile nordico. Inoltre, grazie alla neutralità del bianco, è possibile abbinare facilmente accessori e rubinetterie in diverse finiture per creare dei contrasti ad effetto.
Dopo questa breve parentesi di stile, torniamo però a focalizzarci sugli aspetti tecnici.
Una buona progettazione parte sempre da una corretta rilevazione delle misure. Sembra banale, ma è proprio in questa fase che si evitano (o si commettono) gli errori più comuni nella scelta del box doccia. Le dimensioni disponibili, la posizione degli scarichi, la presenza di fuori squadro o muretti possono influenzare profondamente la configurazione ideale dello spazio doccia.
La prima cosa da fare è misurare in modo preciso la larghezza, la profondità e l’altezza dell’area destinata alla doccia. Se si tratta di una ristrutturazione di un bagno, meglio verificare anche lo stato delle pareti e del pavimento, per valutare eventuali dislivelli o irregolarità che potrebbero richiedere un adattamento.
In quanto alle cabine doccia, esistono dimensioni standard (come 70×90, 80×120 cm), ma in Arcom il comparto dedicato di Aks offre la possibilità di realizzare anche soluzioni su misura, perfette quindi per adattarsi a spazi “difficili”: come un bagno con soffitto mansardato, un bagno lungo e stretto oppure per sfruttare nicchie, angoli o rientranze spesso difficili da arredare.
Nel caso di bagni piccoli, dove ogni centimetro conta, può risultare utile optare per box doccia salvaspazio con apertura scorrevole o pieghevole, oppure valutare un modello walk-in con parete fissa, da abbinare magari a un piatto doccia filo pavimento, per non creare ingombro e marcare la sensazione di continuità visiva.
Un altro dettaglio da non trascurare è l’altezza del box doccia. Può variare a seconda del modello, ma conviene sempre valutare la distanza dal soffitto, soprattutto in presenza di controsoffitti, impianti o strutture architettoniche particolari. Un consiglio utile: prima dell’acquisto, è sempre bene realizzare uno schizzo o un disegno in pianta, anche approssimativo, con tutte le misure e gli elementi circostanti o affidarsi a un progettista. Il progetto aiuta a visualizzare e comprendere l’ingombro reale del box e a capire come si inserirà nel contesto complessivo del bagno, per evitare spiacevoli sorprese.
Domanda piccante ma sempre interessante. Parlare di costi quando si sceglie un box doccia è naturale, ma sappiamo che non è semplice orientarsi nelle infinite possibilità offerte dal mercato. Le variabili in gioco che concorrono a determinare il prezzo sono molteplici: tipologia di box, materiali, spessore del vetro, finiture, sistemi di apertura, trattamenti superficiali, design e tecnologie innovative integrate…insomma, solo per citarne alcune.
Più che fissarsi su un prezzo, secondo noi è utile ragionare in termini di valore complessivo, quindi di qualità e durata nel tempo.
Un modello “entry-level”, ad esempio, può sembrare conveniente a prima vista, ma se poi richiede manutenzione frequente o si deteriora in pochi anni, il risparmio iniziale potrebbe trasformarsi in un costo nel lungo periodo. Al contrario, investire in una cabina doccia ben progettata, con materiali di qualità certificata e soluzioni tecniche evolute, consente di godere di un prodotto duraturo, sicuro e coerente con lo stile dell’ambiente bagno.
Nella progettazione degli ambienti contemporanei, il box doccia non è più un elemento isolato, ma parte integrante di un sistema d’arredo coordinato: piatto, pareti, rubinetteria e mobili dialogano in un equilibrio stilistico e funzionale. È proprio in questo contesto che il concetto di qualità-prezzo trova il suo significato più vero.
Per concludere, scegliere il box doccia giusto significa molto più che trovare una misura compatibile con lo spazio disponibile. È una decisione che coinvolge funzionalità, estetica, manutenzione e armonia con il resto dell’arredo bagno. Conoscere le diverse tipologie di apertura, saper valutare i materiali, considerare le proprie esigenze d’uso e considerare lo stile dell’ambiente bagno sono quindi i passaggi fondamentali per ottenere un risultato soddisfacente e duraturo.
Una cabina doccia ben progettata non solo migliora la fruibilità dello spazio, ma contribuisce a valorizzarlo, diventando parte integrante di un progetto di interior design equilibrato e curato nei dettagli.
Dalla versatilità delle soluzioni walk-in all’eleganza delle ante battenti, dalla semplicità dei sistemi scorrevoli alla possibilità di personalizzazione nelle finiture: le opzioni con il programma AKS di Arcom sono tante.
Per chi desidera approfondire, trovare ispirazioni o valutare soluzioni concrete può esplorare le proposte Arcom in termini di box doccia, piatti e pareti visitando la sezione dedicata sul sito.
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